L’ANTIFASCISMO NON E’ UNA RICORRENZA
by lavoriincorso on Feb.22, 2012, under General
Il 22 febbraio 1980 Valerio Verbano fu assassinato dai fascisti dei NAR. Fu assassinato perchè comunista, voleva e cercava una società senza più sfruttamento e ingiustizie: aveva lavorato ad un’inchiesta sulle collusioni
fra neofascisti, stato e criminalità organizzata.
Roberto Scialabba fu ucciso il 28 febbraio 1978, durante una aggressione squadrista dei fascisti dei NAR (Fioravanti C. e V., Anselmi, Alibrandi e il Bianco comparso nelle recenti cronache per la parentopoli di Alemmanno), a Cinecitta’. L’assassinio fu rivendicato come vendetta per Acca Larentia. La stampa, ovviamente, pubblicò la notizia del suo
assassinio come un regolamento di conti per questioni di droga per snaturare del contenuto politico un’aggressione fascista. Valerio, militante nell’area dell’Autonomia, attivo nel collettivo del Liceo scientifico Archimede e nel quartiere; Roberto, militante di Lotta Continua poi attivo nell’Autonomia e impegnato nell’occupazione di via Calpurnio
Fiamma; entrambi compagni operativi e legati a percorsi di liberazione antagonisti e anticapitalisti.
Percorsi che vedevano la contrapposizione ai modelli tradizionali della politica (partiti e partitini) e lo sviluppo di un’organizzazione autonoma tra i /le proletari/e, a cominciare dal proprio territorio, al fine di costruire
una società altra da quella (capitalistica) esistente.
Valerio e Roberto erano entrambi rivoluzionari ed è per questo che furono eliminati; praticavano l’antifascismo come aspetto necessario della lotta di classe nel quartiere e in tutta la città. Era, quindi, parte integrante
della loro scelta politica quotidiana sia come individui che comunisti.
Come ogni anno ci ritroviamo tutti e tutte insieme per ricordarli. Per ricordare e far presente come l’antifascismo, per noi, come per Roberto e Valerio, si inserisca all’interno di una pratica quotidiana di opposizione ai
modelli di gestione autoritaria dei territori ed alla loro svendita da parte della classe dirigente in favore degli interessi privati. Ed è proprio perché pensiamo che l’antifascismo non sia riducibile a sterili liturgie, a merce elettorale, a vetrina spettacolare o a valore commerciale, ma vada praticato quotidianamente a partire dalle lotte, dalla presenza e dal
lavoro sui territori PER un opposizione di classe che ha come sua naturale controparte lo sfruttamento dei padroni e le loro istituzioni locali e nazionali.
VALERIO E ROBERTO VIVONO NELLE LOTTE
ASSEMBLEA PER L’AUTORGANIZZAZIONE
http://www.assembleaperlautorganizzazione.org/