Stanno per approvare la riforma Gelmini! BLOCCHIAMOLA!
by lavoriincorso on Nov.26, 2010, under General
Il famigerato ddl 1905, la cosiddetta riforma Gelmini, sta ormai per essere approvato.
Malgrado lo scontro interno al blocco di potere che detiene il governo del paese, il 30 novembre la Camera dei Deputati si appresta a dare il proprio sì a quello che si configura
come un vero e proprio smantellamento dell’attuale sistema universitario.
Ma cos’è cambiato dal periodo dell’inizio delle lezioni ad oggi? Cosa ha fatto
cambiare idea a quelle forze politiche che avevano promesso barricate pur di non
far passare un disegno di legge che a detta loro avrebbe condotto alla morte
degli atenei? In realtà nulla! Detto senza tanti fronzoli, il ministro Tremonti ha
semplicemente ridotto l’entità dei tagli (da 1,2 miliardi a comunque più di 400
milioni di €!), elargendo un’elemosina per mettere a tacere alcuni degli scontenti.
Il sistema universitario rimane sottofinanziato; d’altra parte si continua invece a
dispensare a piene mani al CEPU e alle altre università private! Il CdA diverrà il
reale organo di governo degli atenei, prendendo le decisioni sulla base di criteri
puramente finanziari. A maggior ragione perché vi entreranno rappresentanti delle
imprese, con la possibilità concreta di indirizzare – più di quanto non accada già
oggi – didattica e ricerca. Il ruolo di ricercatore si conferma essere in via di
estinzione e gli studenti subiranno un ulteriore peggioramento delle proprie
condizioni: è confermato il taglio alle borse di studio di ben il 90%, si prevedono (e
in alcune città già sono effettivi) aumenti delle tasse universitarie e si introducono i
“prestiti d’onore” che significheranno (come dimostra l’esperienza britannica)
indebitamento a vita!
L’accelerazione dell’iter parlamentare del ddl 1905 ha imposto ai movimenti che si
oppongono a questo progetto una risposta rapida: in tutta la penisola si
moltiplicano le occupazioni e le proteste in scuole, facoltà e piazze. Come da
tempo ripetiamo “il futuro non è scritto!”: sta a noi, alla nostra rabbia, alla nostra
volontà di costruirci un futuro diverso da quello che vorrebbero “regalarci”
governo e Confindustria, inceppare l’ingranaggio!